22/05/06

Il ritiricchio

L'Unione ha vinto le elezioni, quindi pare che ci ritiriamo dall'Iraq. Ok, io sono contrario, ma e' nel programma della coalizione quindi e' cosa buona e giusta che fanti, avieri e marinai d'Italia rimpacchettino tutto e tornino a casa. O vadano in Afghanistan. Pero' no, se si va a leggere il programma dell'Unione non c'e' proprio scritto che ci ritiramo, c'e' scritto che si, ci ritiriamo ma "...nei tempi tecnicamente necessari, definendone, anche in consultazione con le autorità irachene, al governo dopo le elezioni legislative del dicembre 2005, le modalità affinché le condizioni di sicurezza siano garantite. Il rientro andrà accompagnato... Yadda... Yadda". Insomma non e' che proprio ci ritiramo ma esploriamo seriamente la possibilita', e sicuramente non subito. Ovvero quello che diceva da tempo l'ex-governo guerrafondaio bushista. Ora poi si legge che si, ci ritiramo bla, bla, bla ma pero' 800 militari restano per motivi di sicurezza. 800 su 2.800. Un ritiricchio insomma. Ricapitolando la CDL era favorevole all'invasione dell'Iraq (anche Abu Formigoni? Boh) ma s'e' guardata bene da parteciparvi, ha mandato truppe a cose fatte ma senza aspettare la foglia di fico ONU e con la consegna di tenere la testa bassa. Salvo proclamare martiri gli uomini caduti al servizio dello stato, e alla fine dichiarare il ritiro entro l'anno. L'Unione, invece, ha duramente condannato l'operato della CDL salvo promettere la stessa cosa e, una volta al governo, dire che non la fara' se non in parte. Poi se ci dicono che siamo un paese poco serio ce la prendiamo. Addaveni' Zap o Tony, basta venga qualcuno. [LINK]

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