30/06/10
Toro Scatenato
Di Gianni Alemanno, sindaco di Roma ed ex ministro dell'Agricoltura del PDL (ex AN, ex MSI), non penso ne bene bene, ne male male: Non voto il suo partito, ne l'ho votato come sindaco non essendo romano nep enso che lo avrei fatto, da ministro ne hanno parlato bene in molti - anche di area politica avversa - da sindaco ne leggo male. La sua storia politica me lo rende abbastanza alieno, ma penso di essere abbastanza privo di pregiudizi per giudicare con serenità. Leggo che oggi ha dichiarato che, se verrà istituita una forma di pedaggio sul G.R.A., il Grande Raccordo Anulare che circonda Roma, lui "sfonderà" i caselli in auto perchè "È una cosa impossibile". Ecco, questa è una gran cazzata. non tanto perchè il pedaggio sul G.R.A. non creerebbe un gran casino se istituito ora cosi' come sono le strutture romane, ma perchè a mio giudizio una misura istituita solo per far cassa in un momento di crisi (che secondo il partito di Alemanno oggi non c'e' e domani si, ma non è questo il punto) . Un sindaco degno dell'Urbe, per come la vedo io, avrebbe dovuto reagire in tutt'altro modo, per la precisione con una dichiarazione tipo questa: "L'istituzione di pedaggi per l'accesso a Roma e sul G.R.A. ad oggi è impossibile dato lo stato dei trasporti pubblici romani lascito delle passate amministrazioni (un colpo all'opposizione ci sta sempre bene), ma in prospettiva è una opportunità di rinnovamento e miglioramento della qualità della vita dei romani da cogliere. Il comune, quindi, riprenderà alcune lodevoli iniziative delle passate ammnistrazioni colpevolmente abolite (una leccata di culo all'opposizione ci sta sempre bene), come il Car Pooling, potenzierà a partire da oggi le corse di autobus e altri mezzi dai parcheggi periferici al centro, creera' nuovi parcheggi di interscambio, avvierà i progetti per nuove linee della metropolitana, il tutto sotto il controllo di una commissione internazionale di urbanisti. I finanziamenti proverranno da fondi straordinari che richeideremo al governo, dalla fiscalità comunale e dalle tariffe dei mezzi pubblici. Non appena la sudetta commissione lo riterrò possibile introdurremo il pedaggio del quale ha parlato il governo vincolandone i proventi a migliorare il trasporto pubblico. Roma è stata, piu' di 2000 anni fa un faro per tuto il mondo per i suoi servizi pubblici, tornerà ad esserlo (un omaggio alle origini politiche del sindaco non poteva mancare)". Cosi' sarebbe un sindaco all'altezza della citta' che governa.
P.S. Yossarian, non è questo il post al quale alludevo.
27/06/10
20/06/10
Educazione religiosa
Sentita a Sansepolcro: nonno a nipotino "Allora, vuoi più bene al diavolino o alla madonnaccia?"
19/06/10
16/06/10
13/06/10
07/06/10
02/06/10
2 Giugno 1946 - 2 Giugno 2010
La nostra Repubblica avrà anche qualche acciacco, e perfino qualche difetto congenito, ma una cosaa va detta: almeno c'ha cavato i Savoia dai coglioni
29/05/10
Moderazione dei commenti
E' stata reintrodotta. La policy è semplice: si accetta tutto tranne chi offende, ma essendo questa casa mia mi riservo di cassare qualunque commento a cavolo mio, anche per motivi futili. Il Troll della Sborra può continuare a postare nello spazio a lui riservato: i suoi commenti saranno accettati.
18/05/10
Il lessico della guerra
Ieri in Afghanistan in un attacco di forze nemiche sono caduti due soldati italiani, ed altri due sono stati feriti. Uomini e donne che stavano facendo il loro dovere per la Patria nel quadro della guerra afghana. Ecco, le parole che ho messo in grassetto, di solito non vengono usate quando i media riportano questo tipo di notizia. In compenso ne vengono usate altre come soldati di pace, attentato, ragazzi, vittime, terroristi, missione di pace.
La ragione principale di questo doublespeak è ovvia: che l'Italia è in guerra, che le Forze Armate servono a fare la guerra negli interessi dello stato, che i nostri soldati sono professionisti spesso e volentieri veterani di varie missioni e con esperienza di combattimento, e non operatori di ONG con lamimetica, non si deve dire. Non lo si deve dire perchè ciò urta chi ha una formazione culturale cattolica, urta chi l'ha marxista, urta chi non ce l'ha e bada solo alla fabricheta o all'aperitivo. Insomma urta quasi tutti, e ciò in una democrazia - che l'Italia lo è - non è molto comodo elettoralmente. D'altra parte l'Italia è anche membro della NATO, dell'ONU e dell'UE, è alleata degli USA e - che ci crediate o no - una media potenza di rilievo, di conseguenza certe cose le deve fare per ragioni tanto evidenti quanto lunghe da spiegare. E allora, per farle, si ingannano i cittadini.
Poi ci sono altre ragioni, in parte collegate. In Italia, e qui la responsabilità va spartita equamente tra elite politco/culturale ed elettori, non esiste un pubblico dibattito sui temi della sicurezza e della grande strategia. Sono argomenti che, ai fini pratici, non esistono nel dibattito elettorale e nei media mainstream. Non esistono a livello "alto", e non esistono a livello divulgativo. Avete mai visto un servizio, un documentario, sulle FFAA tra i programmi RAI o Mediaset? Copertura gioranlistica della missione ONU in Libano? No, vero? Non siete distratti, è che non ci sono. Così in Italia nessuno, salvo chi è coinvolto per famiglia o amicizie, sa chi sono i nostri soldati, marinai e avieri, da dove vengono, che cosa pensano, a cosa aspirano. Non solo, nessuno sa una minchia di niente di ciò che riguarda le FFAA, o gli interessi strategici del paese. Salvo ovviamente chiedere una riduzione del bilancio della difesa - ultimo Vendola - quando siamo ai minimi nella storia repubblicana, e richiedere contemporaneamente più autonomia daglla NATO e dagli yankees. Come si possa essere autonomi senza spendere resta un mistero che tutti si guardano bene dal chiarire.
Ma non solo, c'e' anche un altro problema: l'impoverimento della lingua italiana, o meglio il declino dell'istruzione degli italiani. "Morto", "Ucciso", "Vittima" e Caduto" NON sono sinonimi! Un esperto sottufficiale di 33 anni non è un "Ragazzo", accordiamogli almeno il rispetto che si deve ad un uomo. Ancora, chi combatte - non entro qui nel merito della ratio della missione, dei torti e delle ragioni - dei soldati armi in pugno NON è un "Terrorista", ma un "Soldato", un "Guerrigliero" per la precisione. Insomma un "Nemico". Eh si, c'è una gran confusione tra i nemici e i criminali, eppure è semplice: ai primi - finchè si è in guerra - si spara a vista, se si arrendono si mettono in un campo di prigionia, dove godono di certi diritti, fino alla fine delle ostilità, poi amici come prima. I secondi, invece, si arrestano, si processano, e si tengono in carcere fino a pena scontata e godono di altri diritti. Non mi pare difficile, cavolo c'arrivo anchio che sono stato una merda di studente di queste faccende.
E per finire, ai funerali non si applaude, che non è uno spettacolo, ma si partecipa compostamente, in silenzio. Se non se ne puo' fare a meno si piange, ma applaudire proprio no.
La ragione principale di questo doublespeak è ovvia: che l'Italia è in guerra, che le Forze Armate servono a fare la guerra negli interessi dello stato, che i nostri soldati sono professionisti spesso e volentieri veterani di varie missioni e con esperienza di combattimento, e non operatori di ONG con lamimetica, non si deve dire. Non lo si deve dire perchè ciò urta chi ha una formazione culturale cattolica, urta chi l'ha marxista, urta chi non ce l'ha e bada solo alla fabricheta o all'aperitivo. Insomma urta quasi tutti, e ciò in una democrazia - che l'Italia lo è - non è molto comodo elettoralmente. D'altra parte l'Italia è anche membro della NATO, dell'ONU e dell'UE, è alleata degli USA e - che ci crediate o no - una media potenza di rilievo, di conseguenza certe cose le deve fare per ragioni tanto evidenti quanto lunghe da spiegare. E allora, per farle, si ingannano i cittadini.
Poi ci sono altre ragioni, in parte collegate. In Italia, e qui la responsabilità va spartita equamente tra elite politco/culturale ed elettori, non esiste un pubblico dibattito sui temi della sicurezza e della grande strategia. Sono argomenti che, ai fini pratici, non esistono nel dibattito elettorale e nei media mainstream. Non esistono a livello "alto", e non esistono a livello divulgativo. Avete mai visto un servizio, un documentario, sulle FFAA tra i programmi RAI o Mediaset? Copertura gioranlistica della missione ONU in Libano? No, vero? Non siete distratti, è che non ci sono. Così in Italia nessuno, salvo chi è coinvolto per famiglia o amicizie, sa chi sono i nostri soldati, marinai e avieri, da dove vengono, che cosa pensano, a cosa aspirano. Non solo, nessuno sa una minchia di niente di ciò che riguarda le FFAA, o gli interessi strategici del paese. Salvo ovviamente chiedere una riduzione del bilancio della difesa - ultimo Vendola - quando siamo ai minimi nella storia repubblicana, e richiedere contemporaneamente più autonomia daglla NATO e dagli yankees. Come si possa essere autonomi senza spendere resta un mistero che tutti si guardano bene dal chiarire.
Ma non solo, c'e' anche un altro problema: l'impoverimento della lingua italiana, o meglio il declino dell'istruzione degli italiani. "Morto", "Ucciso", "Vittima" e Caduto" NON sono sinonimi! Un esperto sottufficiale di 33 anni non è un "Ragazzo", accordiamogli almeno il rispetto che si deve ad un uomo. Ancora, chi combatte - non entro qui nel merito della ratio della missione, dei torti e delle ragioni - dei soldati armi in pugno NON è un "Terrorista", ma un "Soldato", un "Guerrigliero" per la precisione. Insomma un "Nemico". Eh si, c'è una gran confusione tra i nemici e i criminali, eppure è semplice: ai primi - finchè si è in guerra - si spara a vista, se si arrendono si mettono in un campo di prigionia, dove godono di certi diritti, fino alla fine delle ostilità, poi amici come prima. I secondi, invece, si arrestano, si processano, e si tengono in carcere fino a pena scontata e godono di altri diritti. Non mi pare difficile, cavolo c'arrivo anchio che sono stato una merda di studente di queste faccende.
E per finire, ai funerali non si applaude, che non è uno spettacolo, ma si partecipa compostamente, in silenzio. Se non se ne puo' fare a meno si piange, ma applaudire proprio no.
17/05/10
Vietnam, 35 anni dopo

16/05/10
Le ragioni della corrida

14/05/10
11/05/10
10/05/10
Nonstalgia canaglia
Dopo le slot machines nostalgiche dell'URSS ecco quelle a tema "Federazione Jugoslava & Maresciallo Tito". Notevole la scena con il vecchio dandy a caccia in compagnia di apparatchik e generaloni.





07/05/10
Pacate considerazioni su Vasco Rossi

04/05/10
03/05/10
Blogstar
La mia amica Lisa Signorile, AKA Tupaia, ovvero la tenutaria del blog L'Orologiaio Miope conduce un programma radiofonico, beh parte di un programma, sulla radio Svizzera. E pare anche che abbia lettori a bizzeffe. Insomma, sono amico di una Blogstar! [LINK]
Iscriviti a:
Post (Atom)