18/02/10

Paraculi

Come tutti sapete per questo pezzettino di terra


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Inglesi e Argentini sono scesi in guerra quasi trenta anni fa. Le isolette con i loro abitanti - gli unici al mondo a prendere nome da un'alga - le pecore, i pinguini, i banchi da pesca e le presunte riserve di petrolio sono rimaste britanniche, come è giusto che sia. Ma gli argentini da allora rosicano ancora piu' forte e rompono il cazzo a chiunque usi la denominazione britannica, Falkland Islands, invece di quella argie Islas Malvinas. Cosi' succedono cose come questa:

Di per se fa ridere, ma è a mio giudizio sintomatico di una delle grandi forze del sistema di mercato. Una cosa ben spiegata in questo libro, specialmente dove parla di razzismo e segregazione.

12 commenti:

Numero 6 ha detto...

La questione della sovranità della Falkland non è semplice, e in punta di diritto gli argentini qualche ragione l'avrebbero pure.
Poi è ovvio che all'epoca della guerra non è che si potesse stare dalla parte dei generali argentini.

Palmiro Pangloss ha detto...

C'e' anche la faccenducola della volonta' degli abitanti i quali, tranne i pinguini che non penso siano stati interpellati, vogliono restare britannici.

Yossarian ha detto...

Le Falklands erano disabitate prima dell'arrivo dei britannici. Nessuno, nemmeno gli indigeni della Terra del Fuoco, si sognava di mettere piede in un posto cosi' merdoso.

Io credo che siano legittimamente britanniche, dal momento che se si prende la vicinanza con l'Argentina come termine di paragone per la sovranita', allora noi dovremmo essere in guerra con la Francia per la Corsica, e la Tunisia con noi per Pantelleria...


E' esclusivamente una questione di petrolio se oggi come ben sai, gli argentini sono tornati alla carica, visto che sull'isola non esiste nessuna minoranza etnica argentina che potrebbe in qualche modo giustificare le richieste di Buenos Aires.

E ci stanno andando giu' pesi gli argentini: hanno bloccato tutto il traffico navale verso le Falklands.

Il guaio e' che oggi come oggi, non credo che i britannici siamno in grado di organizzare un'altra spedizione come quella dell'82.

Fra l'altro gli argentini e' probabile che abbiano imparato dagli errori del passato e potrebbero essere piu' pericolosi.

Palmiro Pangloss ha detto...

Che le Falkland siano british non c'e' il minimo dubbio, da qualsiasi punto la si guardi.

I rumoreggiamenti argentini odierni IMVHO dipendono principalmente dalla crisi che la famiglia reg... la presidente dell'Argentina e la sua cosc... il suo partito stanno patendo causa corruzione e incompetenza elevate anche per i non eccelsi standard locali. Il petrolio c'entra e non c'entra IMVHO: se ci dovesse davvero essere e si creasse un'industria estrattiva locale IMVHO non potrebbe che essere basata perlopiu' in Argentina. Non a caso, se leggi, Techint gia' supporta le operazioni con forniture. E Techint E' l'Argentina.

quanto allo scotnro militare e' vero che la Royal Navy non è piu' quella del 1982, ma nemmeno le FFAA argentine lo sono. anzi, a quanto leggo sono in disarmo.

Yossarian ha detto...

Tu sei troppo ottimista sullo stato delle FA britanniche Palmiro.

Credimi. Le alte sfere del British Army sono molto preoccupate dello stato attuale delle FA e i tagli di Brown, non faranno che peggiorare la situazione.

Sono un po' scettico sulla necessita' di avere una attivita' estrattiva in loco.

Gli inglesi stanno estraendo petrolio gia' ora, e non sono esattamente in loco. Le riserve delle Falklands sono stimate in circa 60 miliardi di barili.

Piu' di quelle del Mare del Nord.

Temo che questa sia esclusivamente una disputa sul petrolio

Palmiro Pangloss ha detto...

Mah no, non sono ottimista: so bene come sono messi. Solo che conosco anche lo stato di quelle argie.

Che significa, poi, "Sono un po' scettico sulla necessita' di avere una attivita' estrattiva in loco. "? Sono diventato tardo, non ho proprio capito.

LateThink ha detto...

Posso darvi uno scenario alternativo? E se qualcuno desse una mano agli argentini per mettere le mani sul petrolio delle Falklands (che non è affatto poco)? Magari non in modo evidente, tipo prestare un sommergibile d'attacco che spifferi la posizione esatta dell'unica portaerei che la Royal Navy potrebbe mettere in campo, in modo che possa essere attaccata dall'aria. Ho idea che i brit si farebbero trovare con le braghe calate.
E chi potrebbe essere?
Se devo scommettere punterei sui russi. Hanno il mezzo (un Akula, giusto per dirne uno, ma anche un Kilo basterebbe) e l'interesse ad avere un'alternativa al petrolio siberiano.
Già perché secondo voi quanto ci metterà la Siberia ad accorgersi che le sue immense ricchezze finiscono nelle mani dei Russi e che tra loro e Mosca ci sono gli Urali? Come suona Repubblica Siberiana?

P.S. un ringraziamento per lo spunto a "Ghost Force" di Patrick Robinson, mio autore di technotriller preferito.

Palmiro Pangloss ha detto...

@LateThink: Mi pare, come dire, fantasioso. Io insisto: il clamore fatto dagli argies dipende principalmente da motivi di politica interna. come del resto l'invasione dell'82. Non che il petrolio non ci sia, c'e' anche se estrarlo pare sia costoso a causa delle profondita' e del clima prevalente, ma lla Kirchener non gli importa una sega delle prospettive geoenergetiche del suo paese sul lungo periodo, gli interessa di essere rieletta.

LateThink ha detto...

Se fosse solo per i governanti attuali hai perfetta mente ragione: per la Kirchener e' solo un modo per farsi pubbilicità.
Ma considera che alla popolazione argentina e, soprattutto, agli ambienti militari la sconfitta contro i bits sta ancora sul gozzo e parecchio. Conosco parecchi argentini e ti assicuro che potessero far guerra domani la farebbero (del resto è il motivo per cui la Kirchener usa questo argomento).
Quanto al petrolio i russi hanno tutte le tecnologie necessarie a rendere economicamente vantaggiosa l'operazione e gli argentini sanno che la loro parte, qualora non gli serva tutta, la possono vendere ovunque vogliano facendo partire le petroliere direttamente dal terminal senza aver bisogno di costruire oleodotti.

P.S. quando leggi "Patrick Robinson" devi tradurre in "Rear Admiral J. F. Woodward". Il primo lo aiutò a scrivere la sua autobiografia e il secondo gli scrive le trame e le analisi dei libri, nonché tutta la parte tecnica riguardante strategia e mezzi navali.

Yossarian ha detto...

Palmiro, scusa il commento tardivo.

Quello che volevo dire con "l'estrazione in loco" e' che tu sostieni che si tratta di un'operazione costosa e difficile.

Sara' difficile e costosa, ma gli inglesi la stanno facendo, ed e' per questo che e' scoppiato il casino.

Palmiro Pangloss ha detto...

@Yossarian: Inglesi e norvegesi sono maestri nell'estrazione offshore in condizioni meteo estreme, lo so bene. Infatti non dico che sia impossibile sfruttare i giacimenti al largo delle Falkland, dico che è economicamente possibile solo in determinate condizioni di mercato. E lo dico perche' rispetto ai campi petroliferi del mare del nord qui - a quanto leggo in giro - si tratta di condizioni meteo peggiori, molto piu' lontano dalla costa e a profondita' maggiori.

Oltretutto nel mare del nord ci sono relativamente vicine Scozia e Norvegia che offrono una base con le capacità industriali e logistiche necessarie a condurre operazioni del genere. Nel caso delle Falkland, a parte le isole stesse dove non c'e' nulla dove costruire qualcosa di analogo sarebbe costosissimo, la costa piu' vicina, relativamente vicina, è quella argentina. E infatti se leggi Techint, che è un'azienda di tutto rispetto, stava già appoggiando le operazioni. Per questo dicevo che, sempre che i giacimenti siano confermati, l'operazione avrebbe comunque ricadute economiche positive in Argentina. Certo, non come possedere i giacimenti.

Anonimo ha detto...

cari ragazzi, vedo che nessuno di voi conosce bene la storia delle falklands comke voi le chiamate (chiamate in Argentina Malvinas in onore al suo scopritore francese Malouines). Le MAlvinas erano disabitate prima del arrivo degli europei, cioè prima delle colonie, poi, le isole sono state donate dalla francia alla Spagna , passate poi el vicereame del fiume del'Argento, cioè alla Argentina con la sua indipendenza nel 1810, il governo argentino mando dei pastori in quest isole, i quali furono espulsi da una invasione inglese nel 1833. da allora L'argentina reclama la isole. dopo trattative da parte dell'onu e dei governi bilaterali nei 70, il governo militare invase le isole argentine sotto il dominio inglese. per favore non aftte pubblica la vostra ignoranza, informatevi. leggete almeno whikipedia! pleassss