29/05/10
Moderazione dei commenti
E' stata reintrodotta. La policy è semplice: si accetta tutto tranne chi offende, ma essendo questa casa mia mi riservo di cassare qualunque commento a cavolo mio, anche per motivi futili. Il Troll della Sborra può continuare a postare nello spazio a lui riservato: i suoi commenti saranno accettati.
18/05/10
Il lessico della guerra
Ieri in Afghanistan in un attacco di forze nemiche sono caduti due soldati italiani, ed altri due sono stati feriti. Uomini e donne che stavano facendo il loro dovere per la Patria nel quadro della guerra afghana. Ecco, le parole che ho messo in grassetto, di solito non vengono usate quando i media riportano questo tipo di notizia. In compenso ne vengono usate altre come soldati di pace, attentato, ragazzi, vittime, terroristi, missione di pace.
La ragione principale di questo doublespeak è ovvia: che l'Italia è in guerra, che le Forze Armate servono a fare la guerra negli interessi dello stato, che i nostri soldati sono professionisti spesso e volentieri veterani di varie missioni e con esperienza di combattimento, e non operatori di ONG con lamimetica, non si deve dire. Non lo si deve dire perchè ciò urta chi ha una formazione culturale cattolica, urta chi l'ha marxista, urta chi non ce l'ha e bada solo alla fabricheta o all'aperitivo. Insomma urta quasi tutti, e ciò in una democrazia - che l'Italia lo è - non è molto comodo elettoralmente. D'altra parte l'Italia è anche membro della NATO, dell'ONU e dell'UE, è alleata degli USA e - che ci crediate o no - una media potenza di rilievo, di conseguenza certe cose le deve fare per ragioni tanto evidenti quanto lunghe da spiegare. E allora, per farle, si ingannano i cittadini.
Poi ci sono altre ragioni, in parte collegate. In Italia, e qui la responsabilità va spartita equamente tra elite politco/culturale ed elettori, non esiste un pubblico dibattito sui temi della sicurezza e della grande strategia. Sono argomenti che, ai fini pratici, non esistono nel dibattito elettorale e nei media mainstream. Non esistono a livello "alto", e non esistono a livello divulgativo. Avete mai visto un servizio, un documentario, sulle FFAA tra i programmi RAI o Mediaset? Copertura gioranlistica della missione ONU in Libano? No, vero? Non siete distratti, è che non ci sono. Così in Italia nessuno, salvo chi è coinvolto per famiglia o amicizie, sa chi sono i nostri soldati, marinai e avieri, da dove vengono, che cosa pensano, a cosa aspirano. Non solo, nessuno sa una minchia di niente di ciò che riguarda le FFAA, o gli interessi strategici del paese. Salvo ovviamente chiedere una riduzione del bilancio della difesa - ultimo Vendola - quando siamo ai minimi nella storia repubblicana, e richiedere contemporaneamente più autonomia daglla NATO e dagli yankees. Come si possa essere autonomi senza spendere resta un mistero che tutti si guardano bene dal chiarire.
Ma non solo, c'e' anche un altro problema: l'impoverimento della lingua italiana, o meglio il declino dell'istruzione degli italiani. "Morto", "Ucciso", "Vittima" e Caduto" NON sono sinonimi! Un esperto sottufficiale di 33 anni non è un "Ragazzo", accordiamogli almeno il rispetto che si deve ad un uomo. Ancora, chi combatte - non entro qui nel merito della ratio della missione, dei torti e delle ragioni - dei soldati armi in pugno NON è un "Terrorista", ma un "Soldato", un "Guerrigliero" per la precisione. Insomma un "Nemico". Eh si, c'è una gran confusione tra i nemici e i criminali, eppure è semplice: ai primi - finchè si è in guerra - si spara a vista, se si arrendono si mettono in un campo di prigionia, dove godono di certi diritti, fino alla fine delle ostilità, poi amici come prima. I secondi, invece, si arrestano, si processano, e si tengono in carcere fino a pena scontata e godono di altri diritti. Non mi pare difficile, cavolo c'arrivo anchio che sono stato una merda di studente di queste faccende.
E per finire, ai funerali non si applaude, che non è uno spettacolo, ma si partecipa compostamente, in silenzio. Se non se ne puo' fare a meno si piange, ma applaudire proprio no.
La ragione principale di questo doublespeak è ovvia: che l'Italia è in guerra, che le Forze Armate servono a fare la guerra negli interessi dello stato, che i nostri soldati sono professionisti spesso e volentieri veterani di varie missioni e con esperienza di combattimento, e non operatori di ONG con lamimetica, non si deve dire. Non lo si deve dire perchè ciò urta chi ha una formazione culturale cattolica, urta chi l'ha marxista, urta chi non ce l'ha e bada solo alla fabricheta o all'aperitivo. Insomma urta quasi tutti, e ciò in una democrazia - che l'Italia lo è - non è molto comodo elettoralmente. D'altra parte l'Italia è anche membro della NATO, dell'ONU e dell'UE, è alleata degli USA e - che ci crediate o no - una media potenza di rilievo, di conseguenza certe cose le deve fare per ragioni tanto evidenti quanto lunghe da spiegare. E allora, per farle, si ingannano i cittadini.
Poi ci sono altre ragioni, in parte collegate. In Italia, e qui la responsabilità va spartita equamente tra elite politco/culturale ed elettori, non esiste un pubblico dibattito sui temi della sicurezza e della grande strategia. Sono argomenti che, ai fini pratici, non esistono nel dibattito elettorale e nei media mainstream. Non esistono a livello "alto", e non esistono a livello divulgativo. Avete mai visto un servizio, un documentario, sulle FFAA tra i programmi RAI o Mediaset? Copertura gioranlistica della missione ONU in Libano? No, vero? Non siete distratti, è che non ci sono. Così in Italia nessuno, salvo chi è coinvolto per famiglia o amicizie, sa chi sono i nostri soldati, marinai e avieri, da dove vengono, che cosa pensano, a cosa aspirano. Non solo, nessuno sa una minchia di niente di ciò che riguarda le FFAA, o gli interessi strategici del paese. Salvo ovviamente chiedere una riduzione del bilancio della difesa - ultimo Vendola - quando siamo ai minimi nella storia repubblicana, e richiedere contemporaneamente più autonomia daglla NATO e dagli yankees. Come si possa essere autonomi senza spendere resta un mistero che tutti si guardano bene dal chiarire.
Ma non solo, c'e' anche un altro problema: l'impoverimento della lingua italiana, o meglio il declino dell'istruzione degli italiani. "Morto", "Ucciso", "Vittima" e Caduto" NON sono sinonimi! Un esperto sottufficiale di 33 anni non è un "Ragazzo", accordiamogli almeno il rispetto che si deve ad un uomo. Ancora, chi combatte - non entro qui nel merito della ratio della missione, dei torti e delle ragioni - dei soldati armi in pugno NON è un "Terrorista", ma un "Soldato", un "Guerrigliero" per la precisione. Insomma un "Nemico". Eh si, c'è una gran confusione tra i nemici e i criminali, eppure è semplice: ai primi - finchè si è in guerra - si spara a vista, se si arrendono si mettono in un campo di prigionia, dove godono di certi diritti, fino alla fine delle ostilità, poi amici come prima. I secondi, invece, si arrestano, si processano, e si tengono in carcere fino a pena scontata e godono di altri diritti. Non mi pare difficile, cavolo c'arrivo anchio che sono stato una merda di studente di queste faccende.
E per finire, ai funerali non si applaude, che non è uno spettacolo, ma si partecipa compostamente, in silenzio. Se non se ne puo' fare a meno si piange, ma applaudire proprio no.
17/05/10
Vietnam, 35 anni dopo
Una splendida collezione di foto HighRes sulla guerra del Vietnam da "The Big Picture" del Boston Globe. Merita davvero. [LINK]
16/05/10
Le ragioni della corrida
L'articolo di Vargas Llosa mi trova completamente daccordo, e lo stesso penso della caccia. sulla quale consiglio l'ottimo Scruton di On Hunting [LINK]
14/05/10
11/05/10
10/05/10
Nonstalgia canaglia
Dopo le slot machines nostalgiche dell'URSS ecco quelle a tema "Federazione Jugoslava & Maresciallo Tito". Notevole la scena con il vecchio dandy a caccia in compagnia di apparatchik e generaloni.
07/05/10
Pacate considerazioni su Vasco Rossi
Le condivido al 100%, e le ha fatte il tenutario de Sei Un Idiota Ignorante. [LINK]
04/05/10
03/05/10
Blogstar
La mia amica Lisa Signorile, AKA Tupaia, ovvero la tenutaria del blog L'Orologiaio Miope conduce un programma radiofonico, beh parte di un programma, sulla radio Svizzera. E pare anche che abbia lettori a bizzeffe. Insomma, sono amico di una Blogstar! [LINK]
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