15/12/07

Oltre la linea

Che dall'inizio della War on Terror i servizi USA usino la la tortura per estorecere informazioni e' pacifico, idem che i diritti dei prigionieri fatti durante questa guerra siano stati spesso calpestati in varie forme. Tutto cio' e' a mio giudizio, mio di persona che si autodefinisce filoamericana, un abominio, un cancro nel corpo vivo della democrazia USA. Non penso nemmeno lontanamente che cio' renda gli USA una non democrazia, come fanno alcuni amici, non penso che "negli USA siano state sospese le garanzie costituzionali" come dicono in molti, anzi negli USA del Patriot Act per molti versi il cittadino e' comunque piu' garantito nei confronti dello stato che nella media dei paesi auropei. Dico pero' che nel tessuto della democrazia USA questo e' uno strappo da non ignorare, potenzialmente pericoloso. Cio' non vuol dire che non valga la pena di combattere anche con le armi, oltre che con le polizie, i tribunali e i servizi, l'islamismo radicale, dico che l'occidente lo deve fare nella saldezza e nel rispetto dei propri principi se vuole uscirne vittorioso in tutti i sensi. Questo finche' si parla della cosa in astratto, quando poi leggo resoconti come quello diMohamed Farag Ahmad Bashmilah, cittadino yemenita arrestato in Giordania, torturato dai servizi giordani, passato alla CIA e detenuto in condizioni abominevoli per 19 mesi per essere poi rilasciato mi si rivolta lo stomaco. [LINK]

2 commenti:

Anonimo ha detto...

comunista!
...

Palmiro Pangloss ha detto...

Come Thomas Jefferson e Winston Churchill, per non parlare di Tom Paine.