In un weekend di profondo malessere psicogastroinstestinale me lo sono bevuto d'un fiato. Sforzato, appena passabile: da
Q a
54 a
Manituana la strada di
Luther Blisset/Wu Ming e' stata in discesa, ma piacera'. E poi, cazzo, la Union Jack del libro e' successiva!
8 commenti:
Credo che la cosa sia voluta. La bandiera è quella di oggi, con l'indiano a rappresentare una parte della storia che è stata rimossa.
Io credo di no, anche nel testo si fa riferimento a quella bandiera e non a quella anglo-scozzese precedente che era la bandiera dei lealisti. Ma queste sono quisquiglie, pinzillacchere. Quanto alla storia rimossa non diciamo cavolate, eh! E' storia ben conosciuta e della quale si e' scritto, e molto. Che in Italia sia poco conosciuta e' un altro paio di maniche, ma e' anche ovvio: vorrei sapere quanti tra gli storici USA XIX secolo conoscono le insorgenze antinapoleoniche toscane.
Ecco l'intervento di WM1 dal forum 25edition:
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la bandiera in copertina non è "giusta" né "sbagliata" rispetto alla tal data o alla tal altra, semplicemente perché *non* è un'immagine collocabile pre- o post- qualcosa. Non è un'immagine d'epoca, ma un'immagine stilizzata e astratta, che si riferisce a oggi più ancora che a ieri, e che non è opera nostra ma del nostro amico grafico Andrea Alberti. Il lembo di terra/vessillo su cui l'indiano poggia i piedi è lo spazio separato che l'impero bianco ha riservato ai nativi.
La bandiera, in ogni caso, non è una Union Jack pre-1801 perché non c'è la crux decussata della bandiera di St. Patrick, c'è solo un gioco di bianchi e di neri. Nel quadrante inferiore destro c'è solo il bianco, ad esempio, senza strisce sovrapposte. Insomma, ragazzi, un po' di fiducia: dopo anni e anni di studio per scrivere questo romanzo, concedeteci che almeno la storia della Union Jack e delle sue versioni l'abbiamo presente. Tanto che nella brochure circolata presso i librai, come copertina provvisoria, figurava la Grand Union Flag che i Continentali sventolarono nel periodo 1775-77.
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Non ho trovato nel libro il riferimento che dici a una bandiera sbagliata. L'unica volta che viene nominata la Union Jack si dice che è "rossa, bianco e blu", colori che la bandiera dell'epoca aveva già.
Poi, se permetti, l'errore a monte sta proprio nel leggere un libro di Wu Ming "tutto d'un fiato". Loro, ad esempio, invitano a "non trangugiarli" perché leggendo in fretta si perdono tutte le sfumature, i riferimenti, i dettagli, ecc. Credo che se per scrivere un libro sono occorsi tre anni, sia anche una questione di rispetto non leggerlo in tre ore... Se ci sono voluti tre anni un motivo ci sarà, no??
Federica: Nel libro si parla di Union Jack mentre quelle precedente era chiamata Union Flag ma, lo ripeto, non e' un problema. O almeno non e' un problema loro ma mio, che sono un bel po' pignolo.
Quanto ai tempi di lettura, ti diro', che non sono affari dell'autore. Un libro, detta brutalmente, e' un prodotto che acquisto per soddisfare un bisogno. Come, dove e quando soddisfo questo bisogno interessa solo me. E poi dai, non ho dato un giudizio assoluto, ma relativo: meno bene di Q non vuol dire male.
Che Manituana sia stato citato su questo pregiatissimo blog, poi, gia' e' segno di distinzione: non e' che citi tutto cio' che mi passa per le mani eh! :-D
Pignoleria per pignoleria, secondo Wikipedia l'espressione Union Jack "possibly dates from the early 1700s" e aggiunge: "The word Jack may have come from the name of James VI, King of Scots who inherited the English crown, causing the flag to be designed, that is Jac from Jacobus, Latin for James." Quindi, usare "Union Jack" nel 1776 o giù di lì non è un errore.
Dopodiché, certo, è un diritto del lettore scegliere tra una lettura attenta e una disattenta, tra una ponderata e una frettolosa. Però credo che un autore abbia il diritto, altrettanto sacrosanto, di dichiarare per quale tipo di lettore scrive. Ciao.
Federica: posso sbagliare, ma ho sempre letto che Union Jack e' diventato di uso comune con l'unione dell'Irlanda al regno. E BTW "jack" per bandiera e' un termina navale presistente la union jack ed usato anche per insegne di altri stati.
Che la mia lettura sia stata disattenta, poi, e' una tua, errata, deduzione. E no, l'autore quel diritto non l'ha dal momento che il libro lo vende liberamente. Volesse scegliere i lettori affiderebbe il libro a persone selezionate previo esame d'idoneita'.
Un punto del mio post, comunque, mi pare che lo confermi :D
Ma io non ho detto che l'autore ha il diritto di rifiutare l'acquisto del libro a chicchessia, ma semplicemente che ha il diritto di dichiarare a che tipo di lettore (e lettura) pensa quando scrive un libro. E non vedo come si potrebbe negargli questo diritto! Se uno scrive un libro riempiendolo di dettagli che si rivelano a una lettura attenta e concentrata, ha anche il diritto di consigliare quel tipo di lettura, o no??
Non ho capito: quale punto del tuo post ho confermato? Quello del malessere gastrointestinale? Diciamo che mi fido, dato che non ho visto la prescrizione del medico :-D
Confermi dove dico che il libro piacera'. A te, evidentemente, e' piaciuto. Io continuo a preferire, di gran lunga, Q.
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