01/02/07

PACS

Si parla molto di PACS, io da sincero liberalliberistalibertario non capisco quale ne sia la ratio. In Italia esiste da tempo il matrimonio civile con relativi separazione e divorzio; questo istituto regola e stabilisce diritti e doveri economici conseguenti all'ufficializzazione di un rapporto di coppia. L'ufficializzazione, la registrazione, dell'esistenza del rapporto di coppia e' logicamente necessaria per portare a conoscenza dello stato - garante del rispetto di questi diritti e doveri - l'esistenza del rapporto stesso, cdosi' come il divorzio serve a informare lo stato che gli individui legati da quel rapporto non si ritengono piu' legati e - di conseguenza - gli obblighi cambiano. Una coppia ha quindi due scelte molto chiare di fronte: non portare lo stato a conoscenza della propria esistenza di coppia, e vivere quindi il proprio rapporto senza la protezione - ma anche senza gli obblighi legali - che cio' comporta oppure sposarsi civilmente con tutto cio' che ne consegue. I diritti dei figli non sono un problema in quanto regolati da un set di leggi che prescindono dallo stato legale dei genitori. Chiaro, pulito, lineare, funzionale. Binario, direi. In questo sistema i PACS a cosa servono? Quale esigenza coprono? Per le coppie eterosessuali, a mio modesto giudizio, non servono a nulla e non coprono nessuna reale esigenza. Esistono pero' le coppie omosessuali le quali sono - in quanto coppie - pressoche' priva di diritti. Questo, ai miei occhi di liberalliberistalibertario e', invece, un problema reale. La soluzione? Mi pare scontata: estendere alle coppie omosessuali il matrimonio civile con cio' che consegue. Come dicevo, i PACS sono inutili. Se poi mi si dice che i PACS servono, nell'impossibilita' politica qui ed ora di estendere loro il matrimonio civile, a dare un set minimo di diritti alle coppie omosessuali allora ok, mi stanno benissimo, benvengano. Ma non mi si dica che sono una conquista in se, lo sono solo in vista di una equiparazione futura dell coppie etero con le coppie omo per quanto riguarda il matrimonio. Penso pero' che l'estensione del matrimonio civile alle coppie omosessuali sia un obiettivo politico raggiungibile nel breve/medio periodo.

P.S. Sempre da sincero liberalliberistalibertario l'estensione del matrimonio civile alle coppie omo non e' il massimo: nel mondo secondo Palmiro i matrimoni sarebebro regolati da accordi privati e lo stato non c'entrerebbe nulla. Ne sarebbero limitati alle coppie, ma insomma anchio ho un certo senso della realta'.

3 commenti:

Rosa ha detto...

un "conratto" pacs non è il corrispettivo del matrimonio: fornisce un set di garanzie minime, che non comprendono - per esempio - gli alimenti in caso di separazione. E' immaginabile una coppia etero che voglia legarsi quanto basta per sostenersi a vicenda in caso di morte, ma non per spennarsi reciprocamente in caso di separazione. A me pare che il punto sia questo.

Palmiro Pangloss ha detto...

Basta cambiare le regole relative al divorzio nel matrimonio civile, ovvero renderle modulabili. Continua a sembrarmi un non-problema.

Rosa ha detto...

è già un problema chiamarli "pacs", figurati se proponessimo di rendere "modulabili" i matrimoni civili. Niente in contrario, ma al momento mi accontenterei dei pacs.